Situata al 12° piano sulla testa di un corpo di fabbrica realizzato negli anni ’60, VAAg house gode di una vista privilegiata sulla città vecchia di Agrigento, sulla valle dei templi e sul tratto di costa sul mare mediterraneo scelto dai greci come fondale per la città di Akragas.
Lo spazio a disposizione ha una conformazione stretta ed allungata (ca.24x6m) che si allarga soltanto in corrispondenza della porzione prospiciente la facciata principale. La committenza ha richiesto la collocazione di una zona giorno in questa area più larga e l’organizzazione della zona notte nella parte più stretta.
Il rapporto con il paesaggio ed i suoi colori intensi ed accesi assieme con le tensioni di compressione e dilatazione che attraversano uno spazio abitativo oblungo e cieco su un lato di oltre 20m sono gli elementi che interagendo danno vita a questo progetto di riqualificazione di un appartamento di vecchia concezione da riadattare alle esigenze dell’abitare contemporaneo.
Elemento di sintesi e cuore pulsante del progetto è l’elemento di falegnameria che raccorda gli spazi programmaticamente, fisicamente e visivamente trasformando la criticità dettata dalla conformazione dell’appartamento nell’opportunità di potere creare un elemento progettuale, pregiato e singolare, che nella sua semplicità trasformi un percorso, altrimenti banale, nell’elemento peculiare dell’intervento.
Colore, ritmo, dilatazione e compressione operano sinergicamente creando un elemento parete a tutt’altezza che si dirada man mano che si avvicina alla zona pubblica dell’appartamento in cui fa sentire la sua assenza come una sorta di eco della scansione spaziale del progetto.
Ogni altro elemento, sia esso progettuale, tecnico o decorativo, all’interno di VAAg house non può prescindere dal rapportarsi con il core del progetto che, con la sua forza accentratrice, trasforma lo spazio in una sorta di tubo catodico che in un gioco continuo di riflessioni e rimandi si illumina del paesaggio circostante ricreando un “paesaggio interno” in grado di rapportarsi con quello esteriore sintetizzandolo e facendolo proprio.