Aprire la porta di una casa rimasta chiusa per 50 anni comporta una serie di aspettative, che a volte possono essere disattese; a quel punto la sfida diventa affrontare il progetto senza pregiudizi salvando il salvabile dell’esistente ed innestandosi con il nuovo senza timore reverenziale.
Il progetto riguarda la ristrutturazione di una piccola abitazione, situata in un anfratto di un centro storico tipico dell’entroterra siculo, con l’esigenza di trasformarla in struttura ricettiva, riconfigurandone il layout e gli spazi interni.
Il fabbricato, di piccole dimensioni si sviluppa su due livelli e si caratterizza per l’inaspettata luminosità degli interni a dispetto del numero ridotto di aperture presenti sull’unica facciata e delle condizioni di esposizione non ottimali. Ciò avviene grazie al patio al primo piano, ricavato per sottrazione dalla copertura e vetrato su tre lati, che si affaccia sulla zona giorno al piano terra inondandola di luce.
Il piano terra ospita la zona giorno mentre al piano superiore si trovano la camera da letto e una piccola terrazza, un intimo angolo di relax e affaccio sul soggiorno: l’elemento che ordina e regola gli interni è la scala che si fronteggia con la terrazza creando un sistema di pieno – vuoto.
La finitura avorio del piano terra e l’acero del piano primo si incontrano sulla scala, sovrapponendosi come due layers distinti che dialogano senza mescolarsi. L’esile struttura in ferro e legno così ottenuta si sviluppa attorno alla parete decorativa, elemento caratterizzante l’intero progetto, che offre la propria superficie come spazio espositivo creando un filtro fra soggiorno e cucina, per poi svilupparsi lungo il soffitto.
Finiture di pregio e cura nei dettagli mettono in risalto gli spazi principali della casa: la zona notte si caratterizza per la parete in legno bianco laccato che separa la camera da letto dalla cabina armadio e da un piccolo bagno.
Il prospetto semplice ed essenziale viene messo in risalto grazie alla tessitura muraria in mattoni, rimembranza dell’unico elemento di pregio presente all’interno della preesistenza.