Il progetto riguarda la ristrutturazione e trasformazione in residenza estiva, di un fabbricato di scarso valore costruito nella campagna sicula all’inizio degli anni ’80.
aAhouse nasce dall’aspirazione di rispondere a richieste formali e di utilizzo estremamente tradizionali, interpretandole senza stravolgerle; utilizzando il materiale naturale come elemento di transizione tra il “conosciuto” ed il “progettato” per la realizzazione di un’abitazione isolata caratterizzata dall’esigenza di dovere restare, per motivi burocratici, in parte “ancorata” al sedime di una preesistenza scadente e non recuperabile.
La volumetria, precedentemente articolata su 3 piani, è stata riportata su un solo livello, formato da due blocchi perpendicolari, tra loro indipendenti ma leggibili come un unico edificio grazie alla “ricucitura” creata dalla connessione in acciaio (la cui matericità differente rispetto ai volumi principali dell’edificio ne dichiara la precarietà) e la grande vetrata che, aprendo uno dei due fronti interstiziali, rivela il salone interno.
La sezione a capanna, tipica dell’architettura rurale, viene così reinterpretata, nella continuità tra il rivestimento di fronti principali e copertura, e nel diverso trattamento dei lati corti, le cui estremità vuote trasmettono un senso di leggerezza a dispetto della solidità che il materiale, applicato come un velo semplicemente appoggiato sul volume, naturalmente suggerisce.
Il portico, grazie alla rigida modularità tra pieni e vuoti, accentuata dal rivestimento lapideo, dà vita ad uno spazio sobrio ed essenziale, la cui geometria, ribaltata sul piano orizzontale, diventa principio generatore della sistemazione esterna.
La forma archetipa scaturisce da una diretta ricerca intorno ai principi dell’abitare e ai suoi rituali: risultato di uno studio intorno non alla semplicità dell’architettura, ma alla sua essenza, non al rapporto proporzionale delle parti, ma quello intimo relazionale tra spazio, materia e abitante.
Dal punto di vista tecnologico, per realizzare un edificio che rispetti l’ambiente sia in fase di realizzazione che di utilizzo, si è scelto di utilizzare dei casseri a perdere in legno cemento coibentati con grafite, costruendo paramenti murari in grado di avere livelli di trasmittanza bassi e massa elevata, garantendo l’eliminazione dei ponti termici e la realizzabilità in tempi ridotti senza l’utilizzo di manodopera altamente specializzata.
aAhouse è un edificio stereometrico e poroso che instaura relazioni di ordine percettivo, cromatico e spaziale con il luogo che “abita”. Un edificio che rispetta la “famiglia“ di figure della tradizione costruttiva mediterranea. Una concrezione rocciosa che, con la sua giacitura, definisce le gerarchie del paesaggio circostante e ne dichiara i principi dell’abitare. Un’architettura “silenziosa”, capace di integrarsi nel paesaggio come se ne avesse sempre fatto parte, arricchendolo e connotandolo, rifiutando compromessi e manierismi.